Sopra letti di gomma, sulle sedie in coralloSotto il cielo d'inverno, nelle piste da balloNon ho ancora capito qual è il posto migliore per meDietro i banchi di scuola, quando hai fatto un erroreDentro il traffico spinto, quando giochi a pallonePer la legge di Murphy sono tutti migliori di teChi cammina da solo, chi da solo si sparaChi non trova lavoro, chi si perde per stradaChi non sa cosa dire, chi non sa come va a finireO forse non vuole capire
The La legge di Murphy
Sopra letti di gomma, sulle sedie in coralloSotto il cielo d'inverno, nelle piste da balloNon ho ancora capito qual è il posto migliore per meQuando sbatto la testa, quando c'è da pagareChe poi il filo si spezzaManco fossi qualcuno che vale, quel poco che vale per quelli come teDietro i banchi di scuola, quando hai fatto un erroreDentro il traffico spinto, quando giochi a pallonePer la legge di Murphy sono tutti migliori di teSono tutti migliori di me
"Se qualcosa può andare male, sicuramente lo farà". Chi non ha mai sentito questa famosissima enunciazione della legge di Murphy? Adesso, un team di scienziati britannici, uno psicologo, un matematico e un economista, ha anche sviluppato un'equazione in grado di dimostrare che la legge esiste veramente.
I tre ricercatori l'hanno testata su un campione di mille persone e hanno scoperto che anche uno dei corollari più importanti di questa legge è vero: e cioè che le cose che possono andare male non solo andranno male, ma lo faranno nel momento peggiore possibile. La formula è complessa: [(U+C+I) (10-S)/20] [A/(1-sin(F/10)] e si basa su cinque fattori che sono U urgenza, C complessità, I importanza, S abilità, F frequenza. A ognuno di questi fattori va dato un punteggio tra uno e nove. Un sesto fattore A (esasperazione) è stato fissato dagli esperti come una costante dopo il sondaggio sul campione di mille persone. Il suo valore è 0,7.
Per il calcolo bisogna seguire sette passi. Calcolare urgenza, complessità e importanza di una questione specifica su una scala da 1 a 9 e sommare i tre valori fra loro.
Valutare sulla scala da 1 a 9 la propria abilità sul problema preso in considerazione e sottrarre 10.
Moltiplicare fra loro i risultati della prima e della seconda operazione e dividerli per 20.
Calcolare la frequenza del problema nella scala da 1 a 1 e dividere il valore per 10.
Calcolare il seno del valore ottenuto al punto 4 e sottrarre il risultato da 1.
Dividere 1 per il risultato del punto 5.
Moltiplicare per 0,7 per il valore del punto 3 e moltiplicare il risultato per il valore del punto 6. Il risultato è la probabilità che la legge di Murphy si verifichi nel problema in questione. Più è vicino a 10, più alta è la probabilità.
Si può raccontare la matematica nel tempo in cui si beve un cappuccino? Se siete Maurizio Codogno, informatico e matematico, la risposta è sì. Lo dimostra il suo Matematica in pausa caffè (Codice edizioni, 165 pagine, 13 euro), dove passa con leggerezza dal calcolo spannometrico di quanto possa pesare la stampa di tutta Wikipedia alle elezioni politiche spiegate con un paio di gelatai sulla spiaggia. Proprio da questo libro, per gentile concessione dell'editore, abbiamo scelto di presentarvi un estratto, legato alla matematica dietro alla fantasiosa legge di Murphy ("Se qualcosa può andar male, andrà male").
2a dritta: in British English, la R in questo caso non si pronuncia, è muta, esattamente come in Girl e Germany. Il suono vocalico si tiene leggermente lungo e si passa direttamente alla consonante che viene dopo la R.
Se si esprime un desiderio e poi si passa tutto il tempo a dubitare che possa avverarsi, a provare ansia perché non è ancora successo e frustrazione per gli sforzi considerati inutili perché il risultato non è ancora raggiunto, alla fine vince la legge di Murphy: se qualcosa può andare storto lo farà, perché la frequenza emotiva è dubbio e timore di non riuscire. Se baso questo timore su quello che mi è andato male in passato non faccio che proiettare il passato nel futuro, e niente può cambiare. 2ff7e9595c
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